Che cosa significa software-driven innovation

Il software come nuova frontiera della competitività manifatturiera

Sara Strizzolo

15 Maggio 2025

Nel 2011 Marc Andreessen pubblicava il celebre articolo "Why Software Is Eating the World", anticipando una trasformazione che oggi, a distanza di 14 anni, è più viva che mai. Tuttavia, per molte aziende con un DNA manifatturiero, integrare il software e l'intelligenza artificiale nei propri prodotti rimane una sfida tutt'altro che semplice.

Perché l'innovazione software-driven è cruciale

La software-driven innovation rappresenta un cambiamento paradigmatico: l'hardware diventa sempre più una commodity, mentre il valore del prodotto e la fonte di vantaggio competitivo si spostano progressivamente verso il software. Questo cambiamento è motivato da diversi fattori:



  • Complessità delle catene di fornitura: la gestione di supply chain globali e complesse richiede flessibilità e adattabilità che solo il software può offrire.

  • Servitizzazione: nuovi modelli di business, come il "Product-as-a-Service", richiedono framework che consentano aggiornamenti dinamici e personalizzazioni continui.

  • Costi hardware: l'hardware rappresenta un investimento significativo; focalizzare lo sviluppo del prodotto sul software permette di ridurre i costi e aumentare la scalabilità.


In questo contesto, l'adozione di un approccio software-centrico diventa essenziale per mantenere la competitività e rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.

Le sfide della trasformazione software-driven

L'integrazione del software nei prodotti fisici comporta tuttavia un profondo cambiamento culturale e organizzativo. Le aziende devono superare i tradizionali silos tra ricerca e sviluppo (R&D), produzione e IT, promuovendo team interdisciplinari. 

Questo nuovo paradigma richiede lo sviluppo di competenze trasversali: oltre a ingegneri meccanici ed elettronici altamente qualificati, è fondamentale formare o acquisire talenti in grado di operare in ambienti agili, orientati ai dati e all'interazione continua.


Dal punto di vista progettuale, una delle sfide principali è far funzionare software complessi su sistemi hardware datati, originariamente progettati con un approccio hardware-centrico visto e destinati esclusivamente al controllo delle macchine. Integrare, aggiornare e scalare il software in sistemi forniti da diversi produttori richiede infatti notevoli sforzi di sviluppo, poiché è necessario soddisfare i requisiti specifici di ciascun software all'interno delle attuali architetture elettriche/elettroniche.

Implicazioni a livello fabbrica

L’adozione di un approccio software-driven ha un impatto profondo sull’intero sistema produttivo, imponendo una revisione radicale dei processi tradizionali di fabbricazione. La fabbrica non è più il luogo dove si definisce in modo rigido il prodotto, ma diventa un nodo flessibile e scalabile:


  • Semplificazione della linea produttiva: riduzione del numero di versioni e delle variabili da gestire riducendo il rischio di errore.


  • Personalizzazione demand-driven via software: le configurazioni non avvengono più in fabbrica, ma post-produzione, tramite attivazione software. Questo consente di separare la produzione fisica dalla configurazione del prodotto, trasferendo la complessità sul software e sull'ecosistema digitale.


  • Maggiore efficienza operativa: riducendo il numero di varianti fisiche da realizzare, la produzione diventa più modulare e scalabile. Le aziende possono rispondere rapidamente alle variazioni della domanda senza investimenti hardware significativi.


  • Accelerazione del time-to-market: si riducono le attese legate alla configurazione specifica del prodotto. Il software può essere sviluppato e aggiornato in parallelo, senza bloccare la catena produttiva. 

Il ciclo di vita dei prodotti software-driven

L’evoluzione verso prodotti definiti dal software sta trasformando radicalmente il concetto stesso di ciclo di vita. Se un tempo i prodotti venivano progettati, fabbricati e consegnati come entità statiche e “finite”, oggi - come sottolinea McKinsey - diventano organismi digitali in costante evoluzione. Grazie ad aggiornamenti software, patch correttive e funzionalità incrementali, un prodotto non smette mai davvero di svilupparsi: migliora, si adatta e apprende i bisogni degli utenti durante l’intero ciclo di utilizzo. 


Dal punto di vista tecnico, uno degli elementi chiave è il disaccoppiamento tra hardware e software, che consente una progettazione modulare e iterativa. Gli ingegneri hardware possono concentrarsi sull’ottimizzazione dei componenti fisici, mentre gli sviluppatori software possono rilasciare aggiornamenti incrementali, adattando il prodotto a nuove esigenze senza dover toccare la parte meccanica o elettronica. 

L’approccio software-driven ha un impatto diretto e positivo sull’esperienza dell’utente. I dispositivi diventano configurabili e personalizzabili, offrendo prestazioni su misura e la possibilità di accedere facilmente a nuove funzionalità. Le interfacce uomo-macchina si semplificano, migliorando l’usabilità e rendendo l’interazione più intuitiva. Inoltre, il ciclo di vita esteso e la capacità di aggiornamento nel tempo garantiscono una relazione più duratura e gratificante tra utente e prodotto.


In questo scenario, le applicazioni IoT diventano un'estensione naturale del prodotto, facilitando l'accesso alle funzionalità connesse e offrendo agli utenti interfacce semplici, intuitive e personalizzabili. Queste soluzioni rendono l’esperienza d’uso più fluida e accessibile, valorizzando appieno il potenziale dei dispositivi software-driven lungo tutto il loro ciclo di vita.


Dal punto di vista del go-to-market, i prodotti software-driven abilitano il rilascio simultaneo a livello globale, con una monetizzazione più rapida degli investimenti grazie alla riduzione dei tempi di commercializzazione. Le nuove funzionalità possono essere attivate su richiesta - anche dopo la vendita - generando flussi di entrata ricorrenti e riducendo la necessità di versioni hardware distinte per ogni mercato. Inoltre, le aziende possono instaurare un canale diretto con gli utenti finali, superando la dipendenza da distributori, rivenditori o system integrator, e offrendo esperienze digitali “pronte all’uso”.

L’adozione di un ciclo di vita software-driven consente di abbracciare modelli “as-a-service”, dove la continuità dell’innovazione sostituisce il concetto tradizionale di rilascio  del prodotto. Le aziende possono estendere la propria presenza su tutta la catena del valore - dalla progettazione, alla manutenzione, fino alla personalizzazione - creando servizi premium, offerte on-demand e pacchetti evolutivi che generano valore anche nel post-vendita.


Per affrontare questa trasformazione, le aziende devono adottare un nuovo mindset capace di gestire un ciclo di vita non più lineare, ma continuo, adattivo e scalabile. In cambio, acquisiscono però la capacità di presidiare in modo proattivo tutto il valore generato dal prodotto, ottenendo al contempo una diretta comprensione del mercato. 

Il caso dell'industria automotive

L'industria automobilistica rappresenta uno degli esempi più chiari di rivoluzione software-driven. L’elevata intensità di capitali del settore e la richiesta di funzionalità sempre più avanzate (si veda l’elettrificazione dei veicoli e le stringenti norme sull’efficienza) ha accentuato l’importanza della componente software. 

Oggi inoltre gli utenti si aspettano che l’auto offra lo stesso grado di personalizzazione e aggiornabilità continua a cui sono abituati con i loro dispositivi digitali. Questo ha portato a una proliferazione di configurazioni, rendendo insostenibile l’approccio tradizionale alla produzione e alla progettazione. È proprio il software a rendere possibile questa flessibilità, trasformandosi nella principale leva di differenziazione e valore.


Un esempio significativo è Volkswagen, che con la strategia “ACCELERATE” punta a diventare il marchio di riferimento per la mobilità sostenibile. Dal 2016 la casa tedesca ha intrapreso un percorso di profonda trasformazione con Transform 2025+ che si concretizza in tre leve strategiche: valore del marchio, piattaforme scalabili e impresa di valore.
Al centro di questa visione c’è lo sviluppo di un ecosistema digitale proprietario, capace di aggiornare costantemente i veicoli nel tempo, arricchendoli di nuove funzionalità via software generando ricavi da servizi di ricarica e funzionalità personalizzate in base alle proprie esigenze.



Sul fronte industriale, molti OEM stanno decidendo se internalizzare lo sviluppo software o affidarsi a partner tecnologici esterni. Mentre la prima opzione consente maggiore controllo strategico, richiede anche significativi investimenti in talenti, strumenti e infrastrutture. In ogni caso, sarà sempre più difficile affrontare da soli la crescente complessità dell’ecosistema: per questo partnership e collaborazioni diventeranno leve critiche per scalare, innovare in sicurezza e rispondere alle esigenze dei clienti.

Un nuovo mindset per una nuova era

Adottare un approccio software-driven non implica semplicemente integrare un elemento digitale ad un prodotto fisico. Significa ripensare radicalmente l’intero percorso di sviluppo: dalla fase di ideazione alla progettazione, dalla produzione all’assistenza post-vendita, fino alla ridefinizione dei modelli di business e delle modalità di interazione con il cliente.

Per affrontare questa transizione, è necessario investire in competenze digitali, tecnologie abilitanti e una cultura aziendale aperta al cambiamento, orientata alla sperimentazione e all’apprendimento continuo.


All’interno di questo nuovo paradigma, l’Intelligenza Artificiale rappresenta una leva strategica: consente di automatizzare processi, ridurre i costi di sviluppo e amplificare il potenziale del software in termini di efficienza e personalizzazione. Se integrata in modo coerente in un modello software-centrico, l’AI diventa un acceleratore di valore.
Le aziende che sapranno adottare questo mindset evolutivo non si limiteranno a seguire l’innovazione, la guideranno.


Da anni accompagniamo le aziende manifatturiere in questo percorso di trasformazione, affiancandole nello sviluppo di soluzioni software-driven e connesse, capaci di generare valore reale lungo tutto il ciclo di vita del prodotto. 


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