Tecnologia e wellness al CES 2025

Tecnologia e wellness al CES 2025: il futuro degli elettrodomestici

Sara Strizzolo

20 febbraio 2025

Nel 2025, mentre l'Intelligenza Artificiale configura nuovi scenari tecnologici, emerge con forza la necessità di riflettere sulla pervasività della tecnologia nella nostra vita quotidiana e sui suoi limiti.


Il CES di Las Vegas, palcoscenico mondiale dell’innovazione dell’elettronica di consumo, ha dimostrato ancora una volta come la tecnologia si stia insinuando anche nelle sfaccettature più personali della nostra vita. Ne sono testimoni gli stand di Panasonic, Hisense dal titolo “AI Your Life” e l'emblematico spazio "Life's Good" di LG.

Non si tratta più solo della presentazione di dispositivi intelligenti, ma di soluzioni che trasformano le nostre case in ecosistemi interconnessi, dove la tecnologia diventa il guardiano silenzioso del nostro benessere. 


Il caso più emblematico? Umi, il coach digitale di Panasonic che promette di rivoluzionare la vita familiare. Questo assistente AI non si limita a monitorare la salute: analizza le nostre abitudini, suggerisce cambiamenti nello stile di vita e si propone persino di rafforzare i legami intergenerazionali attraverso piani personalizzati e l’adozione di nuove abitudini.


Ma questo approccio tecnologico è realmente funzionale al nostro benessere? Tornando dal CES 2025, non possiamo che riflettere su quale ruolo vogliamo che la tecnologia giochi nelle nostre vite.

Tecnologia al servizio del benessere 

Negli stand di Panasonic e Hisense tuttavia inizia ad emergere una prima riflessione sul concetto di benessere olistico, che seppure ancora frammentata e in fase embrionale, anticipa una visione della tecnologia non più fine a se stessa, ma strumento che assume una precisa collocazione. 

Sembra quindi che anche i più grandi costruttori stiano iniziando a ridefinire il significato di innovazione, spostando l'attenzione dalle mere specifiche tecniche al reale impatto sulla qualità della vita delle persone, in una prospettiva di congiunzione anche con le esigenze ambientali e sociali.


Abbiamo trovato una prima applicazione nello stand Hisense, un ecosistema che integra l'intelligenza artificiale in elettrodomestici di nuova generazione. La lavatrice-asciugatrice 7S e il frigorifero BCD-780W rappresentano l'equilibrio perfetto tra prestazioni avanzate e semplicità d'uso. Il frigorifero BCD-780W si distingue per funzionalità che vanno oltre la conservazione del cibo: gestisce l'inventario degli alimenti, notifica le scadenze e suggerisce ricette personalizzate, basate sugli ingredienti disponibili, con l’obiettivo di ridurre gli sprechi e seguire adeguate esigenze nutrizionali.

La lavatrice 7S ha invece dimostrato le potenzialità dell'intelligenza artificiale applicata alla cura dei tessuti: l’esperienza d’uso è guidata da un’interazione vocale con la macchina risultando così molto più naturale e diretta. 


Le nuove funzioni AI Super Wash e AI Super Dry programmano automaticamente i cicli di lavaggio e asciugatura, considerando preferenze personali, routine quotidiana e condizioni atmosferiche. Il sistema Smart Dose completa quindi l'esperienza di lavaggio ottimizzando il dosaggio dei detergenti per un utilizzo delle risorse che si adatta al carico effettivo dei lavaggi.


Come espresso da Giampaolo Coletti nell’articolo Storie intime e semplici per arginare gli eccessi della sbornia digitale, in uno scenario di crescente complessità, l’AI inizia così ad essere concepita come uno strumento per la semplificazione della vita quotidiana e la riduzione delle frizioni nell’esperienza dell’utente. 

Una visione verso una tecnologia più discreta

È ironico che proprio al CES emerga, seppur in nuce, questa contronarrativa. Ma forse è proprio questo il segnale che l'innovazione più significativa potrebbe essere nei prossimi anni quella che sceglie di fare un passo indietro ed operare entro confini diversi.

In Things5 crediamo che la tecnologia debba essere uno strumento a supporto delle persone che agisce in modo discreto da dietro le quinte con l’obiettivo di migliorare realmente la nostra vita. 


Da questa nuova prospettiva, l’AI è quindi un alleato nell'assistere e semplificare il lavoro umano, traducendo le esigenze dell'utente in azioni concrete, liberando tempo dai processi più macchinosi e risorse mentali per rispondere ai veri bisogni delle persone.


Rendere l’uso delle macchine più semplice e fluido riducendo le complessità del processo operativo, creare interfacce sempre più intuitive e personalizzate sulla base delle reali esigenze sono solo alcuni dei possibili scenari. 


Come sottolineano Coletti e Grattagliano, la tecnologia oggi deve rispondere a una "disillusione diffusa che chiede genuinità". Ed è proprio questo concetto che ispira la nostra visione e lo sviluppo della nostra piattaforma Things5.

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Il modello tradizionale di interazione uomo-macchina ha sempre imposto all'utente un carico cognitivo significativo: l'apprendimento di interfacce, comandi e procedure specifiche. Questo si traduce in ore di formazione e corsi di aggiornamento per padroneggiare nuove funzionalità o programmi. Che si tratti di una nuova apparecchiatura in una cucina professionale, di un macchinario laser in un centro estetico o di un impianto industriale, è sempre stato l'uomo a doversi adattare alla tecnologia, dedicando tempo e risorse per sfruttare al meglio il proprio investimento. La visione alla base di Genuin parte da un presupposto opposto. Le aziende e gli utenti finali non hanno il tempo, né le risorse, da dedicare a una formazione continua. Questo problema è ancora più evidente in settori come l'Horeca, caratterizzati da un turnover del personale elevato, dove è insostenibile ripetere una formazione completa per ogni nuovo dipendente che potrebbe lasciare l'azienda dopo pochi mesi. Per questo, l'obiettivo di Genuin è ribaltare il paradigma: rendere la macchina capace di dialogare con l’utente utilizzando il suo stesso linguaggio . È quindi la macchina stessa che deve comprendere le sue esigenze e guidarlo verso l’utilizzo ottimale. In questo modo, l'interazione viene completamente capovolta. Non è più l'uomo a dover decifrare la complessità della macchina, ma è la macchina stessa a nascondere tale complessità dietro un'interfaccia semplice, diretta e immediata, mettendosi al servizio dell'utente.